Negli investimenti come nel calcio: per gli italiani vale “Primo non prenderle”

Ci può essere un nesso tra una vecchia filosofia del calcio all’italiana, il detto “primo non prenderle”, e il modo con il quale gli italiani vogliono gestire i loro risparmi? Secondo una ricerca condotta da SWG per Cnp Partners e pubblicata dal Il Sole 24 Ore, la risposta è che sì, può esserci un nesso.

Perché quando investono gli italiani sembrano comportarsi secondo i dettami dell’antica scuola calcistica: primo non prenderle.

In difesa i parsimoniosi, o investitori prudenti

Dai dati sui risparmiatori intervistati emerge infatti una maggioranza cospicua (il 57%) di “parsimoniosi”, con un’età compresa tra i 35 e i 54 anni, che non ama il rischio anche perché vive una situazione economica incerta. E dunque preferisce scegliere asset class prudenti, come gli immobili oppure le assicurazioni sulla vita.

Sono quelli che in un’ipotetica squadra di risparmiatori potrebbero essere i “difensori”, profeti dell’antica filosofia calcistica del primo non prenderle.

Derby Juventus-Torino 1977 – il difensore juventino Gaetano Scirea prova un tackle per fermare il torinista Francesco Graziani

I meno propensi a risparmiare

Ci sono poi i cosiddetti “edonisti”, coloro i quali vivono una situazione a dir poco paradossale. Hanno un’età compresa tra i 55 e i 64 anni e sono dunque avviati verso l’età pensionabile. Dichiarano però di avere un reddito precario o addirittura inesistente, poiché disoccupati, ciononostante hanno la propensione al consumo più alta perché decidono di spendere tutti i loro soldi.

Dovrebbero risparmiare ma non lo fanno perché, dicono, hanno poca fiducia del futuro. Sono avversi al rischio anche perché non così “educati” dal punto di vista finanziario.

Antonio Cassano in Italia-Slovenia 2012

Si concentrano dunque su asset class poco rischiose come beni immobili, buoni postali e conti deposito, accettando che il loro investimento possa crescere nel tempo, anche se di poco.

Nell’ipotetica squadra di calcio in quale ruolo potrebbero collocarsi? Probabilmente come “fantasisti”, dediti a spendersi – molto più per sé stessi che per la squadra.

Gli attenti alla pianificazione, quelli dediti al gioco di squadra

C’è poi una categoria di risparmiatori che si colloca a metà tra i “parsimoniosi” e gli “audaci”: sono i “prudenti”, vale a dire coloro i quali decidono di investire i loro risparmi accettando anche un certo grado di rischio, anche se contenuto.

Anagraficamente sono i più giovani perché hanno un’età tra i 35 e i 44 anni. Sono attenti alla pianificazione finanziaria e ragionano per il bene delle loro famiglie. Guardano con attenzione agli immobili ma non solo: anche ai Titoli di Stato, e ad asset class più rischiose come le azioni.

Nella loro asset allocation, c’è spazio anche per le assicurazioni sulla vita, considerate le caratteristiche della insequestrabilità e della impignorabilità.

Nella squadra potrebbero essere i “mediani”, alla Gabriele Oriali, quelli che si sacrificano tanto – ma più per la squadra che per sé stessi.

Attaccanti di razza, alla ricerca del più alto rendimento

Infine ci sono loro, quelli che potremmo definire “audaci”. Hanno per lo più un’età tra i 55 e 70 anni, un’educazione finanziaria avanzata e stanno bene economicamente. Sono quindi propensi ad assumersi anche maggiori rischi rispetto ai loro compagni di squadra.

L’istinto e il fiuto per il goal di Filippo Inzaghi

Gli audaci amano il rischio perché sono consapevoli di poterlo accettare. Cercano dunque il rendimento più alto, sapendo scegliere anche il momento in cui investire. Si comportano talvolta come un rapace centravanti di area di rigore, che aspetta il momento buono per colpire.

Sono “attaccanti” di razza, veloci e reattivi anche negli investimenti. Prediligono le asset class più rischiose come le azioni o i fondi comuni di investimento.

L’allenatore: guida e consigli per la miglior performance di ciascun giocatore

Nella galassia eterogenea dei risparmiatori c’è un dato che accomuna i diversi profili e che emerge anche da questa ricerca: la necessità di doversi e volersi affidare ad un consulente finanziario-assicurativo che li assista nelle loro scelte di investimento, previdenziali e assicurative.

Proprio come un allenatore in una squadra di calcio.

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